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Capitolo Due

Il sole del pomeriggio splendeva attraverso la finestra di un appartamento in centro, quello di Boo; i mobili affascinanti, eleganti ed estremamente femminili si addicevano alla celebre donna dello spettacolo che era.

            La caffettiera gorgogliò sul fornello, riempiendo l’aria con il profumo del caffè appena fatto. Con soltanto una vestaglia azzurra addosso, Boo stava avendo una chiacchierata da ragazze con la sua migliore amica, Mary Stevens.

            Mary attendeva, pazientemente seduta, il suo caffè, rigirandosi alcune ciocche dei capelli castani fra il pollice e l’indice. La figura esile ed i tratti delicati del viso di Mary rivelavano che quella bellezza fosse anche un’attrice e modella di talento.

            “Dio, Boo! Mi sono appena resa conto che sono già passati cinque anni da quando ci siamo conosciute. Ti ricordi di quello stranissimo provino a cui eravamo andate, nell’East Village? Ti rendi conto? Cinque anni… E quel produttore viscido, George… come si chiamava?” disse Mary, con un sorriso a trentadue denti, mentre si sistemava il maglione di cachemire nero.

            “Sì e anche di come era venuto da noi ragazze mentre cercavamo di rileggere le nostre battute finché…” Mary ridacchiò. “Sua moglie era apparsa quel giorno e lo aveva preso a schiaffi talmente forte da fargli volare via il toupet dentro il…” sogghignò Boo.

            “Ventilatore da tavolo! E quello lo aveva fatto a pezzettini e li aveva sparsi per tutto il palcoscenico!” ruggì Mary.

            “Sembravano migliaia di falene barbute in volo. Quel pervertito di George pareva un ricevitore di insetti impazzito mentre le inseguiva e tentava di rimetterle insieme.

            Boo mise una lattiera di porcellana delicata ed una zuccheriera sulla tovaglia di pizzo che ricopriva il tavolo della cucina. Poi, ancora ridendo, tolse la caffettiera dal fuoco.

            “Cinque anni… e adesso, guardati! Ora sei una produttrice di opere teatrali e decisamente più famosa di quanto il vecchio George Goldstein sia mai stato” disse Mary, riferendosi all’attuale produzione di Boo di “Revival della foresta pietrificata”, di cui era parte anche Mary.

            “Sì, ma… è perché io ho un toupet migliore” disse Boo, spostando i capelli su una spalla con una mossa teatrale. Portò in tavola dei danesi ancora caldi su di un vassoio d’argento, versò il caffè in due tazzine e ne allungò una a Mary.

            “Mmm, questo caffè è fantastico”, affermò Mary, dopo una breve pausa. “Su, raccontami di questo misterioso sconosciuto che ti ha fatta rimanere fuori casa fino alle quattro del mattino. Ti ha baciata o cose simili?” le strizzò l’occhio Mary.

            “Mary! Mi sorprendi parlando così dopo il nostro primo… ah, ecco ehm.. non era un vero appuntamento”, rispose Boo.

            “L’hai baciato tu?”

            “Mary!”, disse Boo, evidentemente imbarazzata. Scivolò con grazia sulla sedia che si trovava di fronte all’amica e poi infilò il cucchiaino d’argento nella zuccheriera.

            “Okay, lo prendo come un no”, disse Mary, con la bocca piena. “Dai, spara!” Boo mescolò il suo caffè. “Lo scoop, Boo! Voglio i dettagli, andiamo! Com’è? Come l’hai conosciuto? Dai!”

            Boo iniziò a raccontare: “Dunque, è alto e bellissimo. Si chiama Hughie, anche se continuo a chiamarlo signor Hewitt. E mi piace molto. Mi fa ridere. È così bello ed anche educato e gentile. Ha i capelli grigi e degli occhi azzurri intensissimi: è il tipo d’uomo di cui ci si innamora in un attimo. E ti ho già detto che è alto e BELLISSIMO e che avrei voluto che mi baciasse lui?” esclamò Boo, mentre parlava senza sosta, come farebbe una scolaretta con la sua prima cotta.

            Mary si attaccò ad ogni parola. “È un vecchio amico di Vincent. Hai presente Vincent? È uno dei fratelli proprietari del “Rao’s”, nell’Upper East Side. Ci siamo incontrati là. Sai, no? Quello sulla 114esima strada Est, dietro quella bella recinzione di ferro.”

            “Oh, certo, quel covo di picciotti!”

            “Picciotti?”, rispose Boo, perplessa.

            “Non dirmi che non sapevi che i fratelli Rao sono dei picciotti!”

            “Picciotti? Nel senso che sono piccoli?” disse Boo, innocente, sorseggiando il suo caffè.

            La serietà nella voce dell’amica fece sbottare Mary: “Gesù, Boo, tutta questa ingenuità in una donna intelligente come te, mi lascia senza parole!”, ridacchiò.

            “Quando hai finito di ridacchiare, che ne dici di informare questa povera ed ignorante ragazza californiana? O devo ricordarti, cara Miss Perfezione, delle serre- pietre?” ribatté Boo, riferendosi ad un episodio in cui Mary era stata quella ignorante.

            “ Un picciotto è un mafioso, un gangster. Fanno parte della criminalità organizzata.”

            “Oh… oh, no, non è possibile! Vincent è un così bravo ragazzo, non può essere un gangster, lo conosco da anni! Sicuramente ti sbagli”, commentò Boo, ancora sconvolta dalla rivelazione dell’amica.

            “Posso dimostrartelo, ma devi promettermi di non dirlo ad anima viva”, sussurrò Mary.

            “Promesso.”

            “Ti ricordi quando, tre anni fa, me la facevo con Sam, il direttore di scena?”

            “Mh-mh.”

            “Non era una cosa seria, ci stavamo solo divertendo. Comunque, mi sono messa, ehm, nei guai.”

            “Sei rimasta incinta!”

            Lei annuì. “L’ultima cosa che Sam ed io volevamo era sposarci e crescere un figlio; sapevo benissimo che non sarei riuscita ad essere una madre single, tutta sola in questa città. E, francamente, non volevo mettere fine alla mia carriera per occuparmi del bambino. Perciò, lui mi portò da suo cugino, che era Vincent, e si misero d’accordo con un medico per farmi abortire.”

            “Wow! Come hanno fatto a convincere un dottore ad infrangere la legge?”

            “Boo!” disse Mary, senza giri di parole, mentre si tamponava un angolo della bocca con un tovagliolo di lino. “La mafia può fare pressione sulla gente. Era venuto fuori che un medico gli doveva un sacco di soldi per un debito di gioco. Mi hanno fatto un controllo al Flower & Fifth Avenue Hospital e l’aborto è stato verbalizzato come una piccola operazione ginecologica. È stato semplice, non ci sono stati problemi.”

            “Hai avuto paura?” chiese Boo, con gli occhi sgranati.

            “Un po’, ma sono stati molo delicati, grazie a Vincent. È un vero amico.” Mary si versò dell’altro caffè.

            “Io non penso che ce l’avrei fatta. Cioè, forse sì, se fossi rimasta incinta di qualcuno che non amavo”, sospirò Boo. “Per me, avere dei figli con l’uomo che amo è l’obiettivo definitivo della vita. Tirare su dei bambini, per quanto mi riguarda, conta più della fama, del successo, di qualsiasi altra cosa… Ma, sicuramente, non vorrei avere per caso o con un idiota”, affermò Boo, pensierosa in seguito alla rivelazione di Mary. “Quindi Vincent è un mafioso. Io…”

            “Già, ma non parliamone più. Piuttosto, parlami un altro po’ del tuo bell’uomo.”

            “Oh, no”, disse Boo, triste, mettendosi a sedere. “Questo spiega tutto. Oh, no!”. Il suo cuore venne invaso da un pensiero.

            “Oh no cosa? Spiega CHE COSA?”

            “Riguarda una cosa che ha detto Hughie. Ci stavamo divertendo e dicevamo quanto avessimo apprezzato la compagnia l’uno dell’altra. Poi, all’improvviso si è intristito e ha detto che probabilmente la aveva apprezzata più di quanto avrebbe dovuto. Oh, Mary, sembrava così triste! Lì per lì, pensai che fosse sposato, ma non portava la fede o, sai, il segno rivelatore di chi se la sfila spesso per far finta di non esserlo. Per cui, gliel’ho chiesto e lui ha detto di no: ero certa stesse dicendo la verità. Però era così triste! Oh, no, dev’essere per questo: sarà un mafioso ed ha paura delle relazioni, o una cosa del genere. Dio mio, devo scoprirlo.”

            “Come intendi farlo? Già me lo immagino: Oh, Hughie, mi piaci tanto. E, a proposito, i tuoi amici stanno con Al Capone?”, disse Mary.

            “Ma no, sciocchina, andrò al “Rao’s” e chiederò a Vincent”, Boo balzò in piedi e corse in camera da letto per vestirsi.

 

  

 

 


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